Il paese



Dorgali (elevazione media: 400 m s.l.m.) è un centro della provincia  di Nuoro di 8600 abitanti circa, localizzato nella Sardegna centro-orientale; comprende la frazione marina di Cala Gonone che si affaccia nel Golfo di Orosei. Il territorio di Dorgali, esteso per oltre 224 km2, presenta caratteristiche paesaggistiche e ambientali, legate a particolari aspetti litologici e geomorfologici, tali da renderlo interessante anche al visitatore più esigente. Il più evidente elemento morfologico che caratterizza questa regione è dato dalla imponente serie dei rilievi calcarei che innalzandosi a picco sulla costa, dal livello del mare ai 915 m di M. Tului, chiudono tutto l’arco del golfo di Orosei consentendo l’accesso verso l’interno solo in corrispondenza degli sbocchi di profonde e imponenti gole chiamate codulas dagli abitanti del luogo. Una seconda serie di rilievi calcarei è costituita dal complesso di M. Oddeu (1063 m s.l.m.) e M. Omene (626 m s.l.m.) che si eleva maestosamente alla sinistra del Riu Flumineddu. Le due serie di rilievi calcarei sono separate dai graniti della valle di Oddoene; è questa una valle di particolare valenza paesaggistica, dove predominano le forme dolci e arrotondate. Infine l’altro elemento che caratterizza il paesaggio dorgalese è rappresentato dalle colate basaltiche che si estendono su vaste aree e raggiungono anche alcuni tratti costieri dando luogo a suggestive forme di erosione. Al visitatore più attento non potranno sfuggire le spettacolari fessurazioni colonnari visibili in alcuni tratti del corso del Cedrino, il principale fiume di questo territorio. Si tratta di una serie di colate sovrapposte che hanno originato altopiani basaltici, in genere associati ad aree estremamente fertili ed intensamente coltivate. Il territorio di Dorgali è inoltre ricchissimo di monumenti e siti archeologici risalenti a tutte le epoche. Dorgali fa parte della Barbagia di Nuoro ma ha legami storici con la Barbagia di Ollolai e, sopratutto, con gli altri centri del Supramonte (Baunei, Oliena, Orgosolo, Urzulei) con i quali costituisce una sub-regione. Fino agli anni ’50 l’economia del paese si fondava su uno sviluppo consistente della cerealicoltura (grano, orzo, lino, frumento) e dell’allevamento ovicaprino, settore assai rilevante ancora oggi, con vaste aree adibite a pascolo. L’apertura al pubblico della grotta del Bue Marino (1954) segna l’avvio dello sfruttamento turistico del territorio, che ha dato impulso al terziario e in maniera rilevante all’artigianato locale (ceramica, oreficeria, cuoio, legno, ferro, tappeti, coltelli, marmo), alle attività commerciali e all’edilizia. Nonostante l’abbandono della cerealicoltura, nelle campagne dorgalesi oggi è particolarmente sviluppata la coltivazione dell’olivo e della vite.